Mascherine riutilizzabili e atelier migranti
by: dressthechange.org – 10 agosto 2020
Le mascherine e i guanti monouso non biodegradabili, sono diventati un grave problema ecologico che si è andato a sommare al già presente quadro drammatico in cui vertono i mari e gli oceani per la presenza di plastica a danno degli ecosistemi marini. In questi mesi sono apparse diverse campagne e raccolte di firme per ovviare a questo evitabile danno.
L’ONG francese Opération Mer Propre (OMP) nel segnalare i rischi di questo nuovo inquinamento dei mari ha fornito un’immagine chiara ed inquietante relativa ai numeri delle mascherine non smaltite che, se continuano ad aumentare, ci porteranno presto a “trovare più mascherine che meduse nel Mediterraneo” secondo Laurent Lombard co-fondatore dell’Ong.
A questa “emergenza nell’emergenza” hanno risposto in modo pronto ed intelligente molti sarti e realtà di moda migrante, convertendo la loro produzione alla realizzazione di mascherine riutilizzabili.
I migranti parte fondante di queste iniziative hanno mostrato un encomiabile senso di solidarietà e di cittadinanza attiva verso la comunità di cui fanno parte.
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Vicini d’Istanti di Bologna, atelier di moda e sartoria sociale che impiega richiedenti asilo, ci permette di personalizzare la propria mascherina direttamente online, scegliendo tra diverse fantasie del colorato tessuto cerato Wax africano.
Oltre a mascherine riutilizzabili di diverse misure propongono quella baby a soffietto. E’ inoltre possibile creare un coordinato con la mascherina ed i capi e accessori della splendida collezione REBIRTH SS 2020 disegnata del giovane talentuoso designer Victor Abbey-hart.
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